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martedì 27 settembre 2011

Lucacci: dalle dimissioni di Paolo Brandi alla nomina di Banchetti

Arezzo Domani prende atto delle dimissioni di Paolo Brandi dai vertici di Estra, dimissioni già chieste da Arezzo Domani nel proprio comunicato del 30 giugno 2011. La situazione di dissesto finanziario del Comune di Castiglion Fiorentino appare ormai in tutta la sua rilevanza e drammaticità, tanto da costringere il Sindaco neo-eletto alle dimissioni, ed indubitabili appaiono le responsabilità politiche nascenti dalla gestione dell'allora Sindaco Paolo Brandi.
In una Nazione come quella Italiana in cui mai nessuno si dimette, va riconosciuto il merito del gesto a Paolo Brandi.
Rimane del tutta assurda la scelta di chi, al tempo, pur con le notizie sul dissesto del comune di Castiglion Fiorentino già di dominio pubblico, volle nominare lo stesso Paolo Brandi ai vertici di Estra.
Con il senno del poi appaiono, inoltre, spiegabili le scelte dell'allora sindaco Brandi sulla centrale a Biomasse e sul campo da Golf da realizzare dove sorgeva lo zuccherificio SADAM. Appare evidente che il Sindaco Brandi si aspettasse di far incassare al Comune di Castiglion Fiorentino somme derivanti dagli oneri connessi alla realizzazione di tali opere che sarebbero servite a ridurne l'esposizione debitoria. Appare anche evidente che in nulla poteva essere tenuta in conto, dal Sindaco Brandi, l'opinione di quei Castiglionesi ed Aretini che si opponevano alla realizzazione della centrale a biomasse al confine tra i due comuni, temendo per la propria salute.
Arezzo Domani coglie l'occasione per contestare nettamente anche la possibile scelta del successore di Paolo Brandi ai vertici di Estra nella persona dell'assessore al comune di Arezzo Banchetti: all'assessore Banchetti, unitamente al Sindaco Fanfani, va imputata la responsabilità politica della realizzazione del parcheggio di Via Mecenate e del fallimento che esso già rappresenta, unitamente ad una gestione del traffico veicolare cittadino del tutto priva della benché minima logica.
La nomina di Brandi fu un errore ed Arezzo Domani teme che la nomina di Banchetti ai vertici di Estra rappresenti un ulteriore grave errore.
Arezzo Domani non può che osservare che la sinistra aretina, ogni volta che si tratta di parcheggi a pagamento, riesca a commettere un errore dietro l'altro: il Baldaccio, Piazza del Popolo, il Mecenate e, prossimamente, il parcheggio dell'ospedale San Donato.

lunedì 2 maggio 2011

Macrì (Arezzo Domani): Vi spiego perchè il governo Fanfani ha fallito

Durante la Maratona per Arezzo in piazza Risorgimento del 30 Aprile scorso, Francesco Macrì, candidato a Sindaco per la lista AREZZO DOMANI parla del "malgoverno" della giunta Fanfani di fronte ad una piazza affollata di cittadini.

Nella foto i candidati per il consiglio comunale della lista AREZZO DOMANI con il candidato Sindaco Francesco Macrì.

Questi i link ai video di Francesco Macrì scatenato sul palco della "Maratona per Arezzo" racconta senza peli 5 anni di (non) governo della giunta Fanfani.

http://www.youtube.com/user/AREZZ0DOMANI#p/u/1/u-yu0q8gnyE

http://www.youtube.com/user/AREZZ0DOMANI#p/u/0/ACorr1Mo658

giovedì 14 aprile 2011

Convention di Macrì per la presentazione del programma e dei candidati

All’Hotel Minerva di Arezzo, venerdì 15.04.11 alle 18:30, Francesco Macrì candidato a Sindaco di Arezzo presenta il proprio programma ed i componenti della propria lista AREZZO DOMANI. Un programma innovativo pensato e redatto per una nuova generazione politica che porti Arezzo ad essere la città che merita di essere.
Francesco Macrì ha rottamato il PdL locale per dare più schiettezza ed aderenza partecipativa all’azione di AREZZO DOMANI la lista composta da giovani emergenti, e meno giovani con la visione per dare una svolta allo stallo di Arezzo.

mercoledì 6 aprile 2011

Macrì a proposito della sua sospensione

Si tratta di una richiesta di avvio di un procedimento disciplinare dettata dalla paranoia, dalla paura del mio appeal elettorale rispetto all’elettorato di centrodestra aretino. Dimostrazione evidente dello sprezzante atteggiamento di chi agisce senza tener conto del giudizio dei propri elettori e nella ormai nota attitudine autoreferenziale del PDL.

Io sono e resto un serio rappresentante del centrodestra aretino, iscritto al PDL fino al giorno in cui la proposta di espulsione non sarà, se mai lo sarà, ratificata dal Collegio nazionale dei Probiviri del partito.

Intanto continuo la mia battaglia elettorale contro Fanfani e tutti coloro che cercano di mettere i bastoni fra le ruote a chi tenta di vincere le prossime elezioni amministrative.

Cerco consensi a prescindere dalla collocazione ideale degli elettori, li cerco per la città e non per un partito. Per il ricambio generazionale e per spazzare via i logori schemi e metodi della politica che i cittadini non sopportano più, invito gli elettorali a considerare il primo turno delle prossime elezioni come Primarie nelle urne: scelgano fra Macrì e il candidato del Bianconi. Arezzo non ha bisogno di seguire uomini che non servono, ha bisogno di un serio colpo di reni se vuole sperare un futuro migliore.

Francesco MACRI'

Candidato Sindaco di AREZZO DOMANI

lunedì 28 marzo 2011

Caro sindaco, la sicurezza non è un elenco di cifre!

di Federico Mugnai

Secondo le statistiche del Viminale, ad Arezzo i reati sono diminuiti di circa il 20%. Noi di Arezzo Domani, ne prendiamo atto e siamo in parte soddisfatti, anche se, a differenza del sindaco Fanfani, non ci piace trattare un tema importante e delicato come la sicurezza, basandoci esclusivamente sulle statistiche. La sicurezza è materia complessa e deve tener conto, accanto alle cifre, anche di altri fattori importanti. Per quanto concerne i numeri, va altresì aggiunto a ciò che afferma il sindaco Fanfani, che nello stesso periodo di tempo, i reati in Italia sono diminuiti del 12%. Tranne le grandi città, dove i cali sono stati minori, le piccole e medie realtà hanno confermato questa tendenza; ciò a dimostrazione che la diminuzione dei reati ad Arezzo non rappresenta una peculiarità, ma altresì si riallaccia ad una tendenza che è di carattere nazionale. Trattando seriamente (e non superficialmente come ci ha abituato il sindaco) di sicurezza, dobbiamo ricordare l’etimologia latina del termine, “sine cura”, ovvero senza preoccupazioni. Ebbene, gli aretini di preoccupazioni ne hanno tante. Di esempi ne potremmo enumerare molti. Tralasciando i famigerati “colpi grossi” alle aziende orafe che hanno avuto una risonanza nazionale, pensiamo che basti fare un semplice esempio per fare emergere, al di là dei numeri, la realtà aretina. Come far passare inosservato lo stato di abbandono e degrado in cui versano le zone di Saione e di Pescaiola, proprio in prossimità del centro storico, e come tutto ciò si ripercuota in un profondo deficit di sicurezza? Con ciò, non si pensi che vogliamo fare una campagna demagogica contro gli immigrati che oramai pullulano dovunque. Però mettiamoci nei panni dell’uomo qualunque che vive in quelle zone e magari abita in un condominio, condiviso con immigrati abituati spesso a vivere in condizioni igienico-sanitarie pessime, data la sproporzione tra il numero di persone che abitano in un appartamento e lo spazio a loro disposizione. Questo semplice esempio che purtroppo rispecchia una realtà oramai consolidata in varie zone dell’aretino, pone più problemi. Non solo la percezione da parte del cittadino di essere abbandonato a se stesso da parte delle istituzioni; quindi è ovvio che maturi nel cittadino un senso di smarrimento che poi sfocia nell’insicurezza quotidiana, nella constatazione del degrado generale in cui è costretto a vivere. E come non pensare poi anche agli immigrati, che da un punto di vista di carattere umanitario, meritano di essere controllati e curati, sia per la propria salute, sia per la salute di tutti i cittadini. Il comune dovrebbe soprattutto fare in modo di integrare, attraverso strutture adeguate, gli immigrati nel nostro territorio. In questi anni è mancata completamente una vera politica di integrazione. Integrazione che è poi necessaria a creare quel rapporto di convivenza pacifica e civile tra aretini e immigrati, nonché al rispetto reciproco delle diverse culture, che non deve e non può fare però della nostra città un insieme indistinto di quartieri multietnici! Anche per questo chiediamo presidi territoriali da parte delle forze dell’ordine in tutto il territorio aretino, al fine di tutelare la sicurezza del cittadino, di ricreare quel rapporto di fiducia tra istituzioni (comune) e cittadini, che è alla base dell’armonia del vivere quotidiano. Al sindaco non chiediamo di fare un elenco di cifre, ma fatti concreti, perché la sicurezza è alla base della libertà individuale!

domenica 20 marzo 2011

La propaganda elettorale a spese degli aretini

Al mercato settimanale in Via Giotto di sabato scorso si sono presentati una notevole quantità di gazebi informativi dei relativi partiti e liste civiche che si presenteranno alle prossime elezioni del 15 e 16 Maggio per il rinnovo dell'amministrazione comunale.

Il nostro gazebo di Arezzo Domani, per sostenere la candidatura di Francesco Macrì sindaco, era situato nella zona della rotonda in fondo al mercato, vicino ad altri punti informativi. Quello del Sindaco di Arezzo e della sua giunta comunale (con una buona quantità di assessori presenti, oltre a vari dipendenti e funzionari comunali) era situato all'altezza del bar Giotto. E fin quì nulla di grave. Ciò che vogliamo far notare a tutti gli aretini è che le insegne del gazebo non erano quelle del PD, come avrebbero dovuto essere, ma il simbolo istituzionale del Comune di Arezzo. E' stato fatto un uso quantomeno improprio, con la copertura della distribuzione delle copie del mensile informativo del Comune "Arezzo" (che peraltro viene già spedito nelle case di tutti gli aretini), per fare propaganda elettorale all'attuale amministrazione Fanfani.

A pensare male si può dedurre che alcuni dei partiti che sosterrebbero il sindaco uscente Fanfani non hanno questa gran voglia di sostenerlo nella prossima campagna elettorale, visti anche i manifesti in città del sindaco privi dei simboli dei partiti. Nel frattempo il sindaco e la sua giunta utilizzano un mezzo istituzionale per pubblicizzare l'attività dell'amministrazione a fini propagandistici in vista delle prossime elezioni.

Ci piacerebbe vedere il gazebo del PD (o comunque dei partiti che sostengono l'amministrazione attuale), sempre che abbia intenzione di sostenere il sindaco uscente e soprattutto per evitare di gravare ancora nelle tasche degli aretini per fare la campagna elettorale del sindaco e della sua giunta.

Andrea Mazzielli

Candidato lista AREZZO DOMANI per MACRI' Sindaco

Presidente Provinciale Giovane Italia - Arezzo

Consigliere Circoscrizione 2 Fiorentina

mercoledì 16 marzo 2011

Festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia


17 Marzo 1861 – 17 marzo 2011, questo è il periodo che intercorre dalla Proclamazione del Regno d’Italia alla sua 150esima celebrazione. Anche se storicamente in questa data non fu compiuta totalmente la risorgimentale impresa di vedere tutti i popoli italici riuniti sotto un unico vessillo, è giusto celebrare questa ricorrenza in quanto, l’allora Regno di Sardegna allargato ai vari territori annessi, facendosi interprete del desiderio del popolo di liberarsi dalla schiavitù del nemico e di svegliare una coscienza nazionale, assunse una fisionomia autonoma, nuova, ma soprattutto unitaria.

L’Italia di quel tempo era vessata dalle potenze straniere e divisa in stralci di terra che venivano ripartiti a tavolino dalla borghesia ottocentesca. Questi furono i presupposti che “destarono” quei “Fratelli” dai troppi torpori locali, dalla frammentazione sociale e dallo schiavismo non solo economico, ma anche ideologico. Molti furono i protagonisti delle tre guerre d’Indipendenza e dell’impresa dei Mille, tanti sono agli uomini e le donne a cui oggi noi dobbiamo una particolare gratitudine, molti famosi, tanti sconosciuti, ma tutti, nelle loro differenze ideologiche e sociali, con un sogno, appartenere ad una Patria libera e forgiata da quelle radici culturali e storiche che tutti gli altri popoli ci hanno sempre invidiato. Tra di loro moltissimi giovani, poco più che ventenni, che non esitarono a scendere in piazza e a correre sulle piazze e sulle barricate del ‘48 o alla difesa della Repubblica Romana. Goffredo Mameli, Luciano Manara, la Contessa di Castiglione, Maria Sofia di Borbone, Carlo Pisacane e i Fratelli Cairoli, questi alcuni tra i moltissimi nomi dei giovani ribelli ai quali dobbiamo ispirarci per costruire nuovamente una società sensibile ai temi che toccano la nostra Patria e per tenere sempre viva la fiamma delle nostre radici italiane.”

Questo è un Paese con una storia millenaria che trova la sua ragion d’essere storica e politica nel glorioso Impero Romano che ha regalato al mondo intero la Legge e il Diritto, l’Architettura e la Poesia, l’Arte e la Musica, l’Arte militare e il senso di appartenere ad una Terra. Anche nei periodi più bui del Medioevo e innovatori del Rinascimento l’instancabile ingegno ed estro degli abitanti di questa penisola si è sempre contraddistinto in ogni campo per tutte quelle opere e trattati di cui i libri di arte, storia, filosofia e letteratura sono stracolmi. A costruire prima gli Italiani e poi l’Italia, naturalmente hanno contribuito non solo la cultura e l’amor patrio, non solo la fede religiosa ed il comune sentire, ma anche quella volontà di un riscatto sociale che si è realizzato solo a fine prima guerra mondiale con la vera e definitiva Unità d’Italia.

Il migliore auspicio è che tutti i giovani che sono orgogliosi di essere italiani, indipendentemente dalla moda del momento o dalla particolare partita di calcio che fa loro ricordare quali sono i nostri simboli identitari e nazionali, Giovedì 17 Marzo 2011, anniversario dell'Unità Nazionale, indossino e/o espongano simboli del nostro Tricolore.

Andrea Mazzielli

Presidente Provinciale Giovane Italia Arezzo